Poggio Mirteto - Casperia - Roccantica

Poggio Mirteto - Casperia - Roccantica


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POGGIO MIRTETO

Nel nome di questa cittadina della Bassa Sabina sono racchiuse le sue origini e la sua storia. Poggio Mirteto, difatti, sorge sulla sommità di una collina, un poggio per l'appunto, dal quale i fondatori del paese dominavano la vallata ed il territorio circostante.La campagna, allora come oggi, era caratterizzata dalla presenza di un arbusto sempreverde modesto e gentile, dalla fioritura bianca non appariscente, che segna precocemente l'arrivo della stagione primaverile: il Mirto.Poggio Mirteto nasce oltre che geograficamente, storicamente alla confluenza della civiltà italica con quella romana. Roma, aveva molti motivi per guardare con interesse queste terre ricche e generose, ben popolate ed economicamente autosufficienti.Nel corso degli anni si moltiplicarono gli incontri e gli scontri fra genti romane e genti sabine, come testimoniano le leggende che affiancano la storiografia ufficiale e che narrano di un intreccio profondo tra i due popoli, nel bene e nel male, fecondo e portatore di sviluppo."Il Ratto delle Sabine" forse tra tutte è la leggenda che meglio simboleggia quanto questi popoli fossero indispensabili e complementari l'uno all'altro.Numerose ville rustiche antiche fattorie dell'epoca furono costruite in Sabina, divenne il naturale approdo, il serbatoio dal quale attingere elementi umani e ricchezze naturali.


CASPERIA

Casperia è un comune italiano di 1.242 abitanti della provincia di Rieti, situato tra la riva sinistra del Tevere ed il versante occidentale dei Monti Sabini. Fino al 1947 Aspra Sabina.
Fino al 1947 si è denominata Aspra Sabina. L'origine di questo nome è da ricondurre o all'asperità od al nome stesso del colle su cui sorge - il « mons qui nominatur Aspra » come attestato da fonti medievali custodite nell'Archivio storico comunale - o alla famiglia Asproni, ora estinta, la cui presenza è documentata dalle stesse fonti.
Nel 1947 cambia denominazione in Casperia. Questo nome le fu attribuito in base alla credenza, maturata in epoca rinascimentale per nobilitare le origini degli abitanti, che in epoca pre-romana su questo territorio sorgesse l'antica città sabina di Casperia, citata da  nel Libro VII dell'. Un'altra ragione del cambio del nome, com'è scritto nella deliberazione del consiglio comunale che ne sancisce l'atto, sarebbe di natura pratica: il cambio viene effettuato per evitare disguidi postali dovuti all'esistenza di un'altra Aspra in  (frazione di , in ) ed alla somiglianza del nome Aspra con , sempre in .VirgilioEneideSiciliaBagheriaprovincia di PalermoAscreaprovincia di Rieti
In aderenza a quanto dicono gli autori latini che parlano dell'origine orientale dei Sabini, Casperia sarebbe stata fondata da genti provenienti dal Mar Caspio. La leggenda vuole che Sabo (da cui il nome Sabina), partito dalla Persia e giunto inGrecia, fu obbligato dall'estrema rigidità delle leggi di Licurgo a muovere da Sparta con il suo seguito prima in Sicilia e poi nell'attuale territorio di Casperia.

Il poeta Virgilio la cita nell'Eneide nell'elenco delle città che inviarono truppe in aiuto di re Turno nella guerra contro Enea e il re Latino:

(LA)
« Una ingens Amiterna cohors priscique Quirites,
Ereti manus omnis oliuiferaeque Mutuscae;
qui Nomentum urbem, qui Rosea rura Velini,
qui Tetricae horrentis rupes montemque Severum
Casperiamque colunt Forulosque et flumen Himellae...
 »
(IT)
« Una sola, imponente, è la coorte Amiterna, e i prischi Quiriti,
e tutta la schiera d'Ereto e Mutusca, la ricca d'olivi;
e chi la città di Nomento, e chi la Rosea e il Velino,
chi l'irte rupi di Tétrica abita e il monte Severo,
Casperia e Foruli e l'Imella scorrente... »
(Eneide, lib. VII, vv. 710-714)

Lo scrittore Silio Italico nel descrivere i Sabini che andarono in aiuto dei Romani contro Annibale nella seconda guerra punica, ripete il nome di alcuni dei popoli citati da Virgilio nell'Eneide:

(LA)
« Ecce inter primos Theramnaeo a sanguine Clausus,
exultat rapidis Nero non imitabilis ausis.
Hunc Amiterna cohors et Bactris nomina ducens
Casperia, hunc Foruli, magnaeque Reate dicatum
Caelicolum Matri, nec non habitata pruinis
Nursia, et a Tetrica comitantur rupe cohortes
 »
(IT)
« Ecco, si slancia tra i primi Nerone, che traeva origine dal sangue terapneo di Clauso,
Nerone inimitabile nei suoi atti impetuosi d'audacia.
Con lui sono la coorte di Amiterno e Casperia,
che deriva il nome dalla Battriana,
con lui Foruli e Rieti
votata alla grande madre degli dei,
poi Norcia, patria del gelo, e le coorti che vengono dalle rupi del Tetrico »
(De bello punico, lib. VIII, vv. 412-423)

 

ROCCANTICA

La prima menzione del luogo, denominato "Fundus Anticuum", risale al 792, nel Regesto Farfense, e riguarda la donazione fatta all'Abbazia di Farfa di una porzione della chiesa di S. Valentino situata sul fondo stesso; nell'840 Lotario I conferma all'l'Abbazia il possesso dell'intero fondo. Nel X secolo il processo di incastellamento appare compiuto ed il toponimo Fundo modificato in Rocca (966). Un passaggio di proprietà è ricordato da una breve di Niccolò II del 1061, dove il castello di Roccantica è compreso tra i possedimenti di un tale Grimaldo dei duchi di Benevento, spontaneamente devoluti alla Chiesa. Nello stesso breve gli abitanti sono detti "immediati sudditi della Santa Sede". Sembra che la cittadinanza si sia meritata tale privilegio grazie alle coraggiose gesta di tredici soldati che furono fautori della strenua difesa della Rocca contro i Cresenzi, sostenitori dell'antipapa Benedetto X (1059). In quella occasione lo stesso pontefice si era rifugiato all'interno del castello per sfuggire agli usurpatori dei domini della Chiesa; in particolar modo fuggiva Enrico IV che aveva trovato sostegno tra i signorotti della nobiltà romana. Grato dell'aiuto ricevuto, Niccolò II favorì la ricostruzione di Roccantica, le cui strutture avevano subito gravi danni nel corso degli scontri; esentò inoltre gli abitanti da dazi e da qualsiasi forma di vassallaggio nei confronti di imperatori e principi. Tali privilegi furono mantenuti anche dai pontefici successivi, Gregorio IX (1234) ed Alessandro IV (1255); Bonifacio VIII nel 1297 mandò delle truppe per difendere Roccantica da invasori nemici della chiesa. Lo statuto del comune risale al 1326, ma già nel '300 il Papa aveva concesso alla comunità di eleggere un vicario che tutelasse i suoi interessi, chiaro segno di autonomia. Ancora nel 1364, nel registo camerale del cardinale Albornoz, Roccantica risulta direttamente soggetta alla S. Sede, nel 1391 fu data in vicariato a Martino di Sypsis e dal 1398 il comune scompare definitivamente dai registri camerali. Nel 1427 fu nominato governatore di Roccantica il capitano Armellao de Batonis; con Sisto V il castello passò agli Orsini (1477) che ne mantennero il possesso sino al 1698; estintosi il ramo maschile della famiglia, Roccantica tornò per breve periodo sotto la giurisdizione della Camera Apostolica, ma il ricorso della vedova di Flavio Orsini, A. Maria de la Tremouille-Normoutier, fu accolto da Clemente XI nel 1705 ed ella potè mantenere feudo sino alla sua morte (7/12/1722); dal 1723 Roccantica tornò definitivamente alla Camera Apostolica. Durante la parentesi del dominio francese il comune fu ascritto dapprima al dipartimento del Clitunno, cantone di Poggio Mirteto (1798-1799) per passare poi al dipartimento di Roma, circondario di Rieti, cantone di Poggio Mirteto, come appodiato di Aspra (1810-1814). Con la Restaurazione e la riforma del 1816/1817 Roccantica fu incluso nell'ambito della provincia Sabina, delegazione di Rieti, distretto di Poggio Mirteto, come appodiato ad Aspra, sede di governo. La situazione risulta invariata nel riparto territoriale del 1827, mentre in quello successivo del 1831 è governo di secondo ordine dipendente da Poggio Mirteto. Dopo l'annessione al Regno d'Italia, avvenuta nel 1860, il comune entrò a far parte della provincia di Perugia, dal 1923 appartenne alla provincia di Roma finchè nel 1927 fu incluso nella neoistituita provincia di Rieti, ma non più come comune autonomo bensì come frazione di Aspra (oggi Casperia); nel 1939 il comune di Roccantica è stato ricostituito

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